Per prevedere l'andamento della pandemia Covid con due settimane di anticipo rispetto ai tamponi, in Liguria è partito un monitoraggio in tempo reale delle acque reflue in 27 impianti di depurazione. Il metodo è stato validato dall'Iss e adottato a livello nazionale. Il progetto è stato presentato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dal rettore dell'Università di Genova Federico Delfino e dal direttore generale di Arpal Carlo Emanuele Pepe insieme al commissario straordinario dell'Agenzia ligure per la sanità (Alisa) Francesco Quaglia.
I primi campionamenti sono partiti a luglio 2020, hanno trattato sia acque reflue congelate sia non, individuando concentrazioni della presenza del virus fino a 1.000-2.000 copie genomiche per litro. "Il sistema consente di rilevare l'andamento territoriale del contagio con 14 giorni di anticipo rispetto al tracciamento tradizionale, effettuato con l'uso dei tamponi, e rappresenta quindi uno straordinario strumento per assumere decisioni tempestive e mirate. In questo modo possiamo tenere sotto controllo l'andamento della pandemia anche in aree molto piccole come le località turistiche: un aspetto importante in vista della stagione estiva. Il metodo è infatti in grado di rilevare la diffusione del Covid sulla popolazione, asintomatici compresi, anche di un piccolo centro abitato o di un quartiere, restituendo informazioni utili - conclude Toti - ad esempio per prevenire di circa due settimane un picco epidemico laddove non si registrino ancora dati significativi sui ricoveri ospedalieri".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA