"Ci hanno sottoposto a un
ricatto e se noi a quel ricatto non vogliamo sottostare ci fanno
passare da eroi a untori". Così una infermiera genovese spiega
la protesta, in piazza De Ferrari a Genova oggi pomeriggio, di
circa trecento persone radunate dal Coordinamento unitario di
base per protestare contro il disegno di legge sull'obbligo
della vaccinazione anti covid per gli infermieri. Chiedono che
il Dl non sia trasformato in legge senza modifiche sostanziali,
tra cui un emendamento che preveda ammortizzatori sociali che
garantiscano almeno l'80% dello stipendio per gli operatori
eventualmente sospesi dal servizio.
"Il decreto prevede il dimensionamento, il trasferimento e in
certi casi la sospensione senza retribuzione per chi non si
vaccina - spiega una manifestante -. Si dà per sicura
l'efficacia del vaccino mentre l'Istituto di sanità non dà
certezze, nè sulla sicurezza personale nè sulla possibilità di
contagiare gli altri".
In piazza, tra Palazzo Ducale e la sede della Regione
Liguria, sventolano le bandiere del Cub e striscioni di varie
associazioni tra cui Medicina Democratica. "Nessuno può essere
obbligato a fare da cavia" ha scritto un uomo su un cartello,
"Se c'è un rischio ci deve essere una scelta" si legge su un
gilet indossato da una donna.
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