/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

In reparto covid aria infetta può arrivare a 1% aria pulita

In reparto covid aria infetta può arrivare a 1% aria pulita

Studio del San Martino su contagi in ambienti chiusi

GENOVA, 07 maggio 2021, 17:47

Redazione ANSA

ANSACheck

Covid: un reparto ospedaliero - RIPRODUZIONE RISERVATA

Covid: un reparto ospedaliero - RIPRODUZIONE RISERVATA
Covid: un reparto ospedaliero - RIPRODUZIONE RISERVATA

In un reparto ospedaliero saturo di pazienti covid la quantità di aria espirata dagli infetti e potenziale vettore di contagio può arrivare all'1% rispetto all'aria di rinnovo immessa da un impianto di ventilazione meccanica. E' il dato emerso da uno studio scientifico in corso all'ospedale San Martino di Genova per comprendere la probabilità di trasmettere il covid in ambienti chiusi per aerosolizzazione. Secondo l'infettivologo Matteo Bassetti la ricerca dimostrerebbe come la trasmissione del covid in ambienti chiusi via aerosol sarebbe "meno probabile rispetto al contagio per contatto diretto" con gocce di saliva o ciò che rimane sulle mani e le superfici.
    Lo studio stima che "in un reparto ospedaliero di più antica realizzazione, sprovvisto di sistema meccanico di rinnovo dell'aria e pertanto con sola ventilazione naturale indotta dall'apertura delle finestre, ma anche dai banalissimi spifferi a finestre chiuse, l'aria espirata dai pazienti positivi è circa 1/25 dell'aria di rinnovo".
    Lo studio condotto da un anno da un team di ricerca multidisciplinare ha visto installato un gorgogliatore di alta qualità in base ai parametri individuati dall'Iss all'interno di uno dei reparti covid più critici del policlinico San Martino diretto dalla dottoressa Eleonora Arboscello, dove sono stati e vengono tuttora eseguiti campionamenti della qualità dell'aria con costanza. Partecipa alla ricerca la ditta Gadomed Srl, azienda ligure leader nella prevenzione delle infezioni ambientali nosocomiali.
    "Il padiglione 'Dea' scelto ha caratteristiche standard in termini di edilizia sanitaria e pertanto è più rappresentativo del panorama ospedaliero italiano", spiega l'ingegner Alberto Borneto, dirigente dell'unità operativa Attività Tecniche del San Martino.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza