Due omicidi, occultamento di
cadavere, maltrattamenti in famiglia. Sono le accuse mosse dalla
procura di Genova a Giulia Stanganini, 38 anni, accusata di
avere ucciso il figlioletto di tre anni nel novembre 2019 e di
avere poi ucciso la madre, Loredana Stuppazzoni, in pieno
lockdown e di averne smembrato il corpo per nasconderlo. I
pubblici ministeri Sabrina Monteverde e Stefano Puppo,
coordinati dal procuratore capo Francesco Cozzi, hanno chiuso le
indagini sulla vicenda e hanno contestato anche i maltrattamenti
in famiglia.
Secondo l'accusa, infatti, prima dell'omicidio del figlio, la
Stanganini aveva vessato la madre picchiandola, umiliandola,
rubandole soldi. In più di una occasione, la vittima era dovuta
scappare di casa dopo essere stata ferita con le forbici o
essersi trovata con la figlia che le stingeva le mani intorno al
collo. La figlia le aveva anche rubato i soldi della
liquidazione dopo il pensionamento come bidella, falsificando
anche la sua firma sugli assegni. In un primo momento la morte
del figlio era sembrato un incidente, ma dopo l'omicidio della
mamma gli investigatori erano riusciti a capire che anche il
piccolo era stato ammazzato. Stanganini si era presentata in
questura confessando di avere fatto a pezzi la madre dopo che
l'aveva trovata impiccata in bagno. Gli investigatori però non
avevano mai creduto al suicidio e hanno sempre sostenuto che
fosse stata la donna a ucciderla.
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