L'evoluzione dei grandi
transatlantici vista attraverso l'opera di tre architetti
innovatori, Gustavo Pulitzer Finali, Gio Ponti e Nino Zoncada
che, dagli anni '30 agli nei '60 hanno modernizzato le
ammiraglie della marina mercantile italiana. Nei giorni del
Salone Nautico il Galata Museo del Mare presenta "Architettura e
il mare", che racconta il passaggio dalla tradizione del filone
decò dei Coppedè, che caratterizzava i grandi panfili, agli
stili più moderni dei nuovi transatlantici. La Marina
Mercantile Italiana, intorno agli anni '30, pianificò un grande
intervento costruendo nuove navi ammiraglie affidando il
concetto del "nuovo navigare" a tre grandi architetti. Primo fu
Gustavo Pulitzer Finali che per la nave Victoria proclamò il
nuovo concetto di unitarietà, chiamando a collaborare Gio Ponti
che affermò il valore di Pulitzer diverse volte sulla rivista
Domus. A sua volta Ponti volle al suo fianco Nino Zoncada nella
progettazione di diversi transatlantici, che proseguì il lavoro
in campo navale fino alla fine della sua carriera. In mostra 50
pannelli che rappresentano le principali opere dei tre grandi
architetti nel periodo che va dagli anni '30 alla seconda guerra
mondiale, con la ripresa in modo trionfale nel dopoguerra fino
agli anni '60. "Il filo rosso che lì lega sono i nuovissimi
allestimenti che questi architetti hanno creato - spiega Bruna
Moresco, che ha curato la mostra con Alex Amirfeiz - a partire
dalla motonave Victoria, per arrivare al Conte Grande, al Conte
Biancamano, Giulio Cesare, fino all'Andrea Doria, che era un
gioiello per la complessità delle opere d'arte che conteneva, ma
che è stata molto sfortunata". La mostra, realizzata in
collaborazione con Fondazione De Ferrari, sarà visibile fino al
26 settembre presso la Galleria delle Esposizioni. "Noi abbiamo
una sezione dedicata all'affondamento dell'Andrea Doria -
sottolinea Nicoletta Viziano Presidente del Mu.MA - e questi 10
giorni sono molto importanti perché sono un'occasione per far
scoprire, chi viene in città per il Salone Nautico, anche le
altre bellezze di Genova".
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