Per pagarsi la droga, una ragazza di 17 anni, si prostituiva in un appartamento messo a disposizione dai suoi spacciatori che le prendevano parte dei guadagni. Ma quando la giovane è andata in overdose i carabinieri hanno scoperto tutto e arrestato i suoi aguzzini. In manette sono finiti padre e figlio, 68 e 33 anni, italiani, pregiudicati: il più giovane percepiva il reddito di cittadinanza che gli è stato revocato. I due sono accusati di spaccio di droga aggravato, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile. Le indagini dei militari di Arenzano, coordinati dal pm Giuseppe Longo, sono partite a luglio 2020 dopo un intervento in un appartamento di via Novella, a Arenzano, dove la ragazza era in overdose e soccorsa era stata poi ricoverata. Dall'inchiesta è emerso che la ragazzina, con gravi problemi di tossicodipendenza, era stata convinta da un amico a prostituirsi per pagarsi l'eroina, già da quando aveva 16 anni. Aveva così aperto un canale su Telegram per fissare gli incontri che poi si svolgevano nell'appartamento messo a disposizione dei due arrestati noti ai consumatori di droga perché fornitori di metadone ed eroina. Una parte dei guadagni, hanno scoperto gli investigatori, veniva presa da padre e figlio per acquistare altra droga da consumare insieme alla vittima. La giovane è stata ricoverata diverse volte per overdose da eroina, l'ultima delle quali a fine agosto.
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