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I ragazzi di Marassi ricordano vittime alluvione Genova 2011

I ragazzi di Marassi ricordano vittime alluvione Genova 2011

Rose bianche, mostra e canti per le 6 donne morte

GENOVA, 04 novembre 2021, 15:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Davanti all'istituto comprensivo Marassi, in piazza Ferraris, ci sono gli ex compagni di Gioia Djala, ora maggiorenni, che hanno portato rose bianche. Con loro gli alunni di oggi, che non erano nati quando il 4 novembre 2011 la furia del Fereggiano fece 6 vittime, tutte donne e bambine, tra queste c'era Gioia. le loro storie hanno rivissuto nelle parole degli insegnanti. Storie che sono diventate una mostra allestita nell'istituto. "Una goccia di gioia può cancellare un mare di tristezza", hanno scritto i bambini allestendola, parole scelte dalla dirigente Maria Orestina Onofri per aprire la commemorazione di Gioia, Janissa e Shpresa Djala, Serena Costa, Angela Chiaramonte e Evelina Pietranera. Con il ricordo c'è la speranza, come quella di una maggiore sicurezza idrogeologica.
    Il presidente della Liguria, Giovanni Toti ha parlato di un "Modello Genova" applicato già nella messa in sicurezza della città con lo scolmatore del Fereggiano, i lavori sul Bisagno e sui rivi minori che porta avanti il Comune, come spiegato dal sindaco Marco Bucci. Intanto è stato deciso che i giardini dell'ex mercato di Corso Sardegna saranno intitolati alle vittime dell'alluvione del 2011 e che ponte di Sant'Agata, travolto dall'inondazione del 70, potrebbe essere ricostruito e dedicato alle vittime di tutte le alluvioni. Buone iniziative che non cancellano il dolore delle famiglie delle vittime. "La città ha capito che quando c'è un'allerta bisogna stare attenti - spiega Marco Costa, padre di Serena che perse la vita per andare a prendere a scuola il fratello - e lo hanno capito soprattutto le istituzioni che hanno la responsabilità di tutelare i cittadini. La vicinanza della città ci apre il cuore". Una ferita che, comunque "Non si chiuderà mai - aggiunge Attilio Toffi, oggi 61 anni, marito dell'edicolante Evelina Pietranera - perché è la scomparsa di una moglie, di una mamma di due gemelli, maschio e femmina, che a 18 anni l'hanno persa". La cerimonia si è conclusa davanti alla targa, tra via Fereggiano e corso De Stefanis, che dal 2012 riporta i nomi delle vittime con il canto dell'alleluia e in Borgo Incrociati per il ricordo di Antonio Campanella, morto dell'esondazione del Bisagno nel 2014.
   

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