Usavano gli appartamenti di un
palazzo di una nobile genovese per fare prostituire alcune
ragazze. La squadra mobile ha arrestato una persona, un
italiano, mentre in quattro (una coppia peruviana e una moldava)
sono finiti ai domiciliari su ordinanza cautelare. Una donna
italiana invece è stata arrestata in flagranza perché trovata in
possesso mezzo chilo di marijuana e cocaina: è accusata di
detenzione a fini di spaccio. In tre, l'italiano e la coppia
peruviana, sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della
prostituzione mentre la coppia moldava deve rispondere di
detenzione di droga a fini di spaccio. Secondo quanto
ricostruito, gli appartamenti si trovano in un palazzo storico
del centro e nel moderno centro direzionale di Genova. Le
indagini della squadra mobile, coordinate dalla procura, sono
partite dalle dichiarazioni di una donna che si prostituiva
proprio in quegli appartamenti. L'uomo arrestato era stato
incaricato di gestire gli appartamenti della nobildonna
(estranea ai fatti) e si avvaleva dell'aiuto di due sudamericani
che si occupavano di manutenzione degli alloggi, pulizie e
raccolta del denaro che veniva richiesto alle ragazze come
canone di locazione. I "servizi" a pagamento venivano
pubblicizzati online con inserzioni su siti di incontri a luci
rosse ma per tenere nascosti i luoghi dove materialmente si
sarebbero consumati i rapporti, l'indirizzo veniva fornito al
cliente solo dopo contatti telefonici. Il tariffario variava da
50 euro a 150 euro. Nello stesso condominio viveva il cittadino
moldavo che si occupava della 'sicurezza' dello stabile per
conto dell'italiano e contemporaneamente spacciava cocaina anche
alle stesse prostitute. In assenza del marito, la droga veniva
consegnata dalla moglie. Un'altra donna, che si era offerta di
custodire droga per conto del cittadino moldavo in casa sua a
Bogliasco, è stata trovata in possesso di marijuana e coca, di
un bilancino di precisione e una macchina per il sottovuoto.
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