Si è conclusa oggi a Palazzo Ducale l'VIII edizione del festival di Limes, la rivista italiana di geopolitica diretta da Lucio Caracciolo. Nei tre giorni di dibattiti e interventi, esperti e protagonisti italiani, francesi, americani, tedeschi e inglesi hanno approfondito il tema di come potrebbe essere l'assetto geopolitico del mondo e dell'Italia nel 2051.
"Il festival si è così confermato anche quest'anno sede di confronto pubblico ad alto livello - ha commentato Lucio Caracciolo -, destinato ad affrontare annualmente le tematiche che toccano i rapporti fra le nazioni, specie di quelle di maggior impatto sull'Italia". Tra i relatori Lapo Pistelli, direttore Public Affairs Eni, Roberto Cingolani, ministro per la transizione ecologica, Gregorio De Felice, chief economist Intesa Sanpaolo, Jacob Shapiro, analista geopolitico, George Friedman, fondatore e direttore dei Geopolitical Futures, Olivier Kempf, direttore di La Viegie, Maximilian Terhalla, professore associato al King's College di Londra, Andrew Gamble, professore presso il dipartimento di Scienze politiche e Relazioni internazionali dell'Università di Sheffield.
Le tre giornate del festival con i suoi 14 incontri, declinati secondo vari temi accompagnati dalle mappe della mostra cartografica "Le forme del futuro" di Laura Canali, ha portato a Palazzo Ducale più di 4 mila presenze. Nella mattinata di venerdì, dedicata alle scuole, sono stati 750 gli studenti che hanno seguito il dibattito, di cui 100 in presenza al Ducale e 650 in collegamento dalle varie scuole.
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