Sei pietre di inciampo dedicate ad
altrettanti ebrei sanremesi deportati nei campi di sterminio
sono state posate, stamani, ai giardini Vittorio Veneto e in
corso Garibaldi a Sanremo, nel corso di una cerimonia che si è
svolta alla presenza di autorità militari, civili e religiose e
soprattutto dei parenti delle vittime delle deportazioni
nazifasciste. Le pietre sono state dedicate a: Vittorio
Ottolenghi, Edvige Norzi, Lodovico Orvieto, Ines Pacifici, Guido
Norzi e Anna Luciana Norzi. "L'amministrazione ha aderito con
convinzione a questo progetto - ha detto il sindaco della città
dei Fiori, Alberto Biancheri - istituendo un apposito comitato
con il compito di reperire informazioni circa i nostri cittadini
deportati. Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato e che
hanno reso possibile l'inizio di questo importante percorso
della memoria, capace di restituire alla collettività nomi e
storie delle persone internate". Presente anche il vescovo
diocesano Antonio Suetta, che ha espresso apprezzamento per
un'iniziativa "che si colloca nel contesto più grande, che
abbiamo celebrato durante la Giornata della memoria e che deve
vederci sensibili all'impegno comune di non far cadere
nell'indifferenza, come purtroppo è successo quando questi fatti
sono accaduti, un'immane tragedia, che non è frutto del caso né
delle circostanze, ma dell'ingiustizia, dell'ideologia e della
cattiveria umana, con la complicità dell'indifferenza, perché è
colpevole chi agisce, ma anche chi non parla e non denuncia".
Note storiche sui sanremesi deportati sono state illustrate da
Gustavo Ottolenghi, uno dei parenti delle vittime e storico
della Shoah.
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