Il ponte Morandi come la tragedia Thyssen, lo stabilimento siderurgico dove morirono sette persone a causa di un incendio divampato nel 2007. È quanto sostenuto dal pubblico ministero Massimo Terrile davanti al giudice Paola Faggioni nel corso dell'udienza preliminare sul crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). Il pm ha citato le sentenze sulla tragedia per argomentare la parte sui mancati controlli e interventi.
Sempre oggi l'accusa ha sottolineato la superficialità delle verifiche e i mancati lavori, non eseguiti per risparmiare. Sono 59 le persone indagate, oltre alle due società Aspi e Spea.
Secondo i pm Terrile e Walter Cotugno tutti sapevano che il Morandi aveva difetti e aveva bisogno di interventi di rinforzo ma nessuno fece nulla per risparmiare e garantire maggiori dividendi ai soci.
Pm, risparmi per non fare 'adombrare' Castellucci e famiglia Benetton
Prima del crollo del Ponte Morandi era stata messa in piedi "una macchina che doveva garantire un miliardo di utili all'anno col timore che se se ne facevano 900 milioni magari si sarebbero 'adombrati' l'allora ad Giovanni Castellucci e la famiglia Benetton", ha sottolineato il pubblico ministero Massimo Terrile. Spea, la società che si occupava della manutenzioni, "era totalmente asservita ad Aspi, erano incapaci - ha continuato - di resistere alle pressioni. Venivano presi ingegneri con poca esperienza professionale, giovani, incapaci di resistere alle pressioni". Il pm ha anche insistito sugli omessi controlli e sul mancato ascolto degli allarmi che erano arrivati anche dai sensori nel 2016. "Furono tutti ignorati" ha concluso. L'udienza proseguirà ancora domani e mercoledì.
Legali Castellucci, nessuna ricerca dell'utile
"La ricostruzione dell'accusa è per noi totalmente da rigettare e avremo modo di dimostrarlo in aula. Respingiamo con la massima determinazione che si siano compromesse le manutenzioni del ponte per la ricerca dell'utile". È quanto dichiarano i legali dell'ingegnere Giovanni Castellucci, Giovanni Paolo Accinni e Guido Carlo Alleva, alla fine dell'udienza preliminare per il crollo del ponte Morandi.
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