Soldi per spostare
"clandestinamente" i cadaveri da un cimitero all'altro, senza le
autorizzazioni e soprattutto senza pagare per intero i servizi
al Comune. Il reparto polizia giudiziaria della polizia locale,
guidata dalla dirigente Federica De Lorenzi, ha arrestato un
dipendente comunale in servizio nel cimitero della Castagna di
Genova.
L'uomo, Franco Marchese, 63 anni, è agli arresti domiciliari
con l'accusa di truffa ai danni dello Stato, corruzione, falso e
soppressione di cadavere. Il Comune lo ha sospeso. L'indagine è
partita lo scorso anno da alcuni controlli sull'orario di
lavoro. Gli agenti hanno scoperto che Marchese usciva prima
dell'orario di lavoro per andare a fare la spesa o altre
commissioni con la complicità della sua compagna, dipendente
Amiu e in servizio nello stesso cimitero. La donna era stata
indagata ma è morta nelle scorse settimane.
Le indagini, coordinate dal pm Sabrina Monteverde, hanno però
svelato un sistema di corruzione legata ai servizi cimiteriali.
In particolare sono almeno due gli episodi di corruzione
contestati dalla procura. Nel primo caso, Marchese si era fatto
pagare 500 euro dal parente di un defunto per esumare il
cadavere e spostarlo dal cimitero della Castagna a quello di
Nervi. Nel secondo caso, invece, si era fatto consegnare 1.500
euro, a fronte dei 4.700 previsti secondo il regolamento
cimiteriale, per spostare la cassetta dei resti di un altro
defunto al cimitero di Parodi Ligure.
Gli agenti del reparto di polizia giudiziaria hanno anche
scoperto che il dipendente comunale aveva attestato di avere
esumato le salme di 56 persone, mettendole nell'ossario
generale, senza averlo mai fatto ma anzi mettendo sopra altri
feretri.
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