Arriveranno a fine marzo i
risultati dei test del Dna nell'ambito dell'indagine
sull'omicidio di Nada Cella, la segretaria massacrata nel maggio
1996 a Chiavari nello studio del commercialista Marco Soracco
dove lavorava. Il genetista Emiliano Giardina, che sta
analizzando i reperti recuperati sul luogo del delitto, ha
chiesto una proroga per il deposito dell'analisi. Il termine era
previsto per fine febbraio. Anche la procura chiederà uno
slittamento dei termini per le indagini.
Nei giorni scorsi è stato invece chiesto all'ex pubblico
ministero Filippo Gebbia, che indagò all'epoca, se avesse il
fascicolo su Annalucia Cecere, l'ex insegnante indagata per
l'omicidio. Il faldone è andato distrutto nell'alluvione di
Chiavari e sono rimasti integri solo alcuni verbali dei
carabinieri, tra cui quello sulla perquisizione a casa di Cecere
dove vennero trovati i bottoni uguali a quello trovato sotto il
corpo della ragazza. La donna era stata indagata ma scagionata
dopo una settimana. I militari aveva sentito alcuni testimoni
che avevano raccontato che la Cecere era stata vista con le mani
sporche di sangue scappare sul motorino da sotto lo studio del
commercialista. Secondo gli investigatori quegli aspetti vennero
sottovalutati, ma nei mesi scorsi erano stati riaffrontati dalla
criminologa Antonella Pesce Delfino e dall'avvocato della
famiglia Sabrina Franzone che hanno fatto riaprire il caso.
Per gli inquirenti che hanno riaperto il caso, Cecere avrebbe
ucciso per gelosia nei confronti di Soracco, che avrebbe avuto
un interessamento invece per la segretaria, e per prendere il
suo posto di lavoro. Il commercialista insieme alla anziana
madre sono indagati per false dichiarazioni al pm: per l'accusa
avrebbero mentito su aspetti di cui erano a conoscenza.
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