Successo caloroso al Carlo Felice
per la prima di "Anna Bolena". L'opera di Donizetti mancava
dalle scene genovesi dal 1869. Un evento che ha richiamato un
pubblico arrivato anche da altre città.
Rappresentata la prima volta nel 1830, "Anna Bolena" segnò la
definitiva affermazione di Donizetti a livello internazionale.
La grande regina moglie di Enrico VIII e da lui mandata a morte
costituì la prima di una galleria di figure femminili che il
compositore bergamasco mise in musica in opere basate su
drammatici intrecci fra ragion di stato e passioni amorose.
L'allestimento (una coproduzione fra Genova e il Regio di Parma)
era affidato per la parte musicale a Sesto Quatrini, giovane
direttore ma di solida preparazione: è un amante del belcanto e
lo ha dimostrato assicurando un sostegno efficace alle voci,
lavorando con gusto sulle frasi e sulle dinamiche, ben seguito
tra l'altro dall'orchestra.
Nel cast grandi applausi per Angela Meade, eccellente Bolena
per temperamento, vocalità e intonazione.
Accanto a lei lodevole la prova anche degli altri, dal tenore
John Osborn (Riccardo) a Sonia Ganassi (Giovanna), da Nicola
Ulivieri (Enrico VIII) a Marina Comparato (Smeton).
Il regista Alfonso Antoniozzi lavorando sulle scene di Monica
Manganelli, ha ambientato l'opera in un'epoca imprecisata,
mescolando i costumi e lasciando solo a Anna Bolena quello
consono al suo tempo. Una scelta discutibile, soprattutto in
un'opera come "Anna Bolena" che ha un taglio storico preciso e
propone personaggi effettivamente esistiti. Unico appunto
all'opera: la eccessiva lunghezza. Lo spettacolo, iniziato alle
20, si è concluso a mezzanotte. Quando l'opera donizettiana fu
riportata alla luce, nel 1957 alla Scala, Gavazzeni apportò
tagli che resero la partitura più agile.
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