Tre omaggi floreali al cimitero e
uno in mare. Una sessantina di persone, parenti dei defunti
scivolati in mare nel parziale crollo del cimitero di Camogli a
causa del cedimento della falesia, si sono dati appuntamento
oggi a un anno esatto dalla tragedia in cui 415 defunti finirono
sulla scogliera e in mare: 365 sono stati recuperati, di questi
57 sono stati identificati. Di 50 non si sa più nulla.
Coordinati dal comitato Caligo su Camogli, nato per agevolare
i parenti nel confronto con il comune, i presenti hanno lasciato
dei fiori sui loculi nuovi "dove alcuni di quelli recuperati
sono stati ricollocati" spiegano; un altro mazzo sulla porta
della camera mortuaria "dove ci sono le spoglie di chi
dev'essere ancora riconosciuto" e un mazzo di fiori nell'ala del
cimitero crollato "dove c'erano i nostri cari e ora non ci sono
più".
Amarezza, tristezza e un pizzico di polemica accompagna i
presenti. Uno di loro racconta "mia moglie ha perso 9 parenti,
due forse sono stati ritrovati, dico forse perché non ho avuto
una comunicazione ufficiale".
È soprattutto per loro il lancio di fiori dal battello "per
quelli che sono ancora in fondo al mare. Ci saranno anche le
ceneri di mia nonna - precisa un presente - e pensare che non
sapeva nuotare".
Il sindaco Francesco Olivari, che questa mattina ha posizionato
una corona a ricordo nel cimitero cittadino, spiega che "grazie
a un contributo di Regione Liguria si potrà redigere un progetto
di fattibilità per la messa in sicurezza della falesia".
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