Non un hub cittadino per i generi
di prima necessità ma un centro di smistamento che metta in
contatto i profughi ucraini che cerchino un posto dove stare e
le associazioni e famiglie che offriranno loro un tetto. Lo ha
spiegato il sindaco di Genova Marco Bucci a margine
dell'incontro con i vertici di Bper in vista della fusione con
Carige. "Ci sarà anche un centro comunale di raccolta di generei
di prima necessità - spiega Bucci - ma al momento ci è sembrato
più efficiente il sistema della raccolta capillare, anche in
attesa di capire come cibo, medicinali, abiti saranno poi
inviati in Ucraina, quindi daremo la possibilità a tutti,
associazioni, parrocchie, reti di cittadini, di attivare i loro
canali preferenziali per raccogliere e inviare" "Avremo invece -
continua Bucci - un hub dedicato alle persone, gestito dal
Comune in accordo con la prefettura, per mettere in contatto chi
ha bisogno di un posto dove essere ospitato e le associazioni,
enti o privati cittadini che metteranno a disposizione stanze,
strutture o case. Sono molte famiglie che ci hanno dato
disponibilità a ospitare i profughi a casa propria, per quanto
tempo non lo sappiamo". La sede dell'hub è ancora da definire
anche se il lavoro sarà organizzato attraverso il numero verde
già attivo: al numero 800 177 797. Il sindaco non ha dati
precisi sulla consistenza degli arrivi dall'Ucraina, al momento:
"Non sappiamo quanti sono i profughi per ora arrivati, non credo
si tratti ancora di numeri elevati e chi è arrivato ha trovato
accoglienza presso al comunità ucraina". Bucci conclude:
"Insisto sul fatto che per i profughi ci vorrà non solo un aiuto
pragmatico, economico, ma anche un supporto sociale per fare sì
che a queste persone possa tornare il sorriso sulle labbra,
bisogna fare in modo che il loro arrivo a Genova sia qualcosa di
positivo, che non lo vivano come un esilio o una prigione,
parliamo soprattutto di bambini o di donne i cui mariti sono
finiti a combattere".
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