'Grazie Italia' e 'Ciao': sono
state queste le prime parole pronunciate dai 52 profughi
ucraini, per la maggior parte donne e bambini, arrivato a Genova
dopo un lungo viaggio iniziato due giorni fa al confine tra
Ucraina e Polonia. Grazie a un autobus di linea messo a
disposizione da una ditta privata genovese, i 52 profughi sono
finalmente arrivati a Genova dove per la maggior parte erano
attesi da familiari in Italia da molti anni. La prima a scendere
è stata Tatiana, un'anziana signora arrivata fin qui con la
figlia, un cane e un grande gatto siberiano. E piano piano sono
scesi tutti. Molti andranno a casa dei parenti ma chi qui non ha
nessuno verrà accolto dalla Caritas diocesana che mette a
disposizione alcuni alloggi al Santuario della Madonna della
Guardia.
Olena è di Lvov, è in Italia da 15 anni e aspetta i suoi due
nipoti che vengono da Ternopil e hanno 15 e 16 anni. Sua figlia
è rimasta a Ternopil perché il marito è rimasto a combattere.
Maria invece, che è in Italia da oltre 20 anni, ha due figli di
42 e 45 anni e un nipote di 23 anni e oggi aspetta i nipotini. I
figli sono in guerra vicino a Kiev, una videochiamata ogni sera.
Anche questo 'bus della speranza' si è svuotato ormai.
Gianni, che ha guidato assieme ai suoi due colleghi per migliaia
di chilometri non riesce a smettere di sorridere. E mentre tutti
scappano via verso le loro nuove destinazioni (i 175 posti per
la prima accoglienza messi a disposizione dal commissariato
regionale per l'emergenza, le case private, gli alloggi della
Caritas), si dice pronto a ripartire: "Ci vuole un autista
d'esperienza - ha detto -. E io ho viaggiato in tutta Europa".
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