Il Consiglio comunale di Genova
il prossimo 15 marzo sarà chiamato a votare una delibera per il
trasferimento delle spoglie del senatore Nino Ronco al Pantheon
del cimitero monumentale di Staglieno. "Il peso della figura di
Nino Ronco per Genova si misura sull'innovazione e la modernità
che egli ha impresso al porto di Genova - spiega presidente del
Consiglio Comunale Federico Bertorello -. L'allargamento dello
scalo a ponente, l'elettrificazione delle banchine, le linee
commerciali di valico ferroviarie verso la Pianura Padana furono
sue iniziative". Il presidente ricorda inoltre che "Nino Ronco
fu padre della nostra Costituzione e senatore di diritto della
Repubblica italiana: chi più di lui meriterebbe di riposare al
Pantheon, accanto, tra gli altri, al suo predecessore alla guida
del Cap, il primo presidente Stefano Canzio?".
Nino Ronco morì nel capoluogo ligure il 12 maggio del 1949
all'età di 85 anni. Da allora è tumulato in un colombario nella
galleria frontale dello stesso cimitero monumentale genovese. La
proposta di trasferimento della salma nel mausoleo dei cittadini
eccellenti è stata accolta dalla Giunta su iniziativa di
Bertorello che a sua volta ha recepito la richiesta del suo
discendente, l'avvocato Eugenio Ronco Municchi.
La gestione organizzativa e tecnica dell'operazione sarà
affidata dalla famiglia alla partecipata A.Se.F. Srl.
"Sono onorato che il presidente Bertorello abbia accolto la
mia richiesta, condividendo i principi su cui essa si basa"
osserva l'avvocato Eugenio Ronco Municchi". Figlio del patriota
garibaldino Gaetano Ronco, Nino crebbe in una famiglia che gli
trasmise un forte senso patriottico e della res publica, ricorda
il nipote. Laureatosi in Ingegneria, fu politico ed accademico
italiano. Eletto sindaco di Sampierdarena, ricoprì tale carica
dal 1901 al 1907 e nel corso del
mandato diede impulso ad un vasto programma di opere pubbliche,
soprattutto nel settore dell'istruzione e dell'edilizia
popolare; vennero anche avviati i lavori per la costruzione
dell'ospedale Villa Scassi.
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