"La nuova agenzia regionale per
la gestione del ciclo dei rifiuti in Liguria voluta dalla Giunta
Toti rischia di provocare un aumento di circa 3 milioni di euro
della tassa sui rifiuti (Tari), almeno 1,8 euro in più all'anno
a carico di ogni cittadino per finanziare un inutile
carrozzone". E' la denuncia lanciata dai consiglieri regionali
del gruppo Partito Democratico-Articolo Uno, Luca Garibaldi,
Davide Natale, Sergio Rossetti e Armando Sanna, stamani in una
conferenza stampa sul disegno di legge sulla riforma della
gestione dei rifiuti in Liguria.
"Dalla Giunta arriva una proposta dannosa per i Comuni e
costosa per i liguri - sostiene il capogruppo Luca Garibaldi -.
Sono inaccettabili i 3 milioni di tasse sui rifiuti in più
previsti per finanziare la nuova agenzia regionale. Si ritiri il
provvedimento e si apra un nuovo confronto con i Comuni".
"È insensato che sia una superstruttura regionale a definire
nel dettaglio il servizio, gli affidamenti, senza nessun
protagonismo dei Comuni - rincara -. È inaccettabile la proposta
di una nuova agenzia, una sorta di nuova agenzia 'Alisa dei
rifiuti', i cui costi di gestione sono riversati sulle tariffe
Tari dei cittadini: una prospettiva inaccettabile caricare le
famiglie e le imprese di almeno tre milioni di euro di nuove
tasse".
"La Giunta vuole centralizzare la gestione di raccolta e
smaltimento - interviene il consigliere regionale Dem Davide
Natale, vice presidente della commissione Ambiente -. I costi
aggiuntivi li dovranno pagare i cittadini e rischia di venire
meno il ruolo dei territori. Viene individuato l'ambito
regionale unico che corrisponde al territorio regionale
togliendo la previsione della suddivisione in aree omogenee che,
attraverso l'autorità d'ambito, erano competenti a realizzare i
servizi di raccolta e trasporto".
La nuova agenzia dovrebbe avere una sede s Genova del costo
di mezzo milione di euro, a cui andrebbero aggiunte sedi
distaccate in ogni provincia, un commissario nella fase
iniziale, un direttore, un comitato di gestione e almeno 41
dipendenti di cui 20 provenienti dal personale delle province e
21 assunti esternamente dice il Pd.
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