Il sostituto procuratore generale
Enrico Zucca ha chiesto la riduzione delle condanne e una
assoluzione nel processo d'appello sulla collocazione della
torre piloti, la struttura crollata il sette maggio 2013 nel
porto di Genova per l'urto della Jolly Nero provocando la morte
di nove persone. La riduzione delle pene è legata alla
prescrizione degli omicidi colposi non aggravati dal rapporto di
lavoro.
In particolare il pg ha chiesto la condanna a due anni e sei
mesi per l'ammiraglio Felicio Angrisano, ex comandante della
Capitaneria di porto di Genova ed ex comandante generale della
Capitanerie. In primo grado era stato condannato a tre anni.
Chiesta l'assoluzione per Fabio Capocaccia, ex commissario del
Comitato autonomo portuale (in primo grado era stato condannato
a due anni).
Zucca ha chiesto la condanna a un anno per Angelo Spaggiari,
strutturista (1 anno e sei mesi), per Paolo Grimaldi (due anni),
e per Mario Como, strutturista (1 anno e sei mesi). Chiesta la
conferma a un anno per Giovanni Lettich, della Corporazione
piloti. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati
Enrico Scopesi, Sabrina Franzone, Giuseppe e Chiara
Sciacchitano, Andrea Vernazza, Ernesto Monteverde, Emanuele
Olcese.
Il processo sulla costruzione era nato grazie alla tenacia
della mamma di Giuseppe Tusa, una delle vittime. La procura
aveva inizialmente chiesto l'archiviazione ma la donna si era
opposta e il gip aveva ordinato al pm nuovi accertamenti.
Il filone principale sul crollo era arrivato già alla
sentenza definitiva. Era stato assolto il pilota del porto
Antonio Anfossi (in primo grado era stato condannato a quattro
anni) ed erano state confermate le assoluzioni per Giampaolo
Olmetti, comandante d'armamento, e per il terzo ufficiale
Cristina Vaccaro. Gli Ermellini avevano però ordinato la
riduzione delle pene per il comandante della Jolly Nero Roberto
Paoloni, per il primo ufficiale della nave Lorenzo Repetto e per
il direttore di macchina Franco Giammoro.
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