"Nei prossimi giorni sarà pronto il
Piano regionale per introdurre nuove deroghe ai divieti contro
le peste suina in Liguria, consentirà alcune riaperture, ad
esempio per quanto riguarda la selvicoltura che è un aspetto
molto importante di presidio del territorio e di ritorno
economico". Lo annuncia il vice presidente della Regione
Alessandro Piana in Consiglio regionale rispondendo a
un'interrogazione del capogruppo Giovanni Pastorino (Linea
Condivisa) sulle restrizioni in vigore per le attività all'aria
aperta nella 'zona rossa' tra Liguria e Piemonte dove sono stai
individuati casi di cinghiali infetti da peste suina africana.
"Il dispositivo del Ministero della Salute ci consentirà di fare
nel Piano regionale tutte le deroghe ai divieti contro le peste
suina, il piano sarà predisposto il prima possibile", assicura
Piana ribadendo che entro qualche settimana in Liguria sarà
consentito agli allevatori di riportare gli animali al pascolo
in determinate zone. Il piano regionale consentirà la ripresa di
altre attività dato che l'ordinanza in vigore emanata dai
ministeri della Salute e delle Politiche agricole impone uno
stop a caccia, pesca, raccolta di funghi e tartufi, trekking,
escursioni in mountain bike e altro. "L'economia dell'entroterra
sta morendo, - denuncia Pastorino - molte attività economiche
sono costrette alla chiusura e non potremo prolungare a lungo
l'attuale mancata manutenzione dei sentieri". Il consigliere
regionale Alessandro Bozzano (Lista Toti Liguria) in
un'interrogazione sollecita un maggiore coinvolgimento attivo
dei cacciatori nel piano di eradicazione della peste suina in
Liguria dato che "i cinghiali si abbattono con un colpo di
fucile, non con le cerbottane". Il vicepresidente Piana ricorda
che "sono 970 i cacciatori liguri coinvolti nel monitoraggio
della peste suina e saranno coinvolti in attività di
formazione".
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