Palme, agrumi, fiori esotici. Per
gli inglesi la Liguria tra Ottocento e Novecento è stata un
grande giardino a cielo aperto, grazie al clima mite delle sue
coste. Testimonianza di quel periodo sono i parchi delle ville
che si possono ammirare da Ponente a Levante. Sarà questo il
tema del convegno che si svolgerà il 25 e 26 marzo a Villa
Marigola, a Lerici (La Spezia), organizzato da Associazione
Amici di Villa Marigola Golfo dei Poeti con Grandi Giardini
Italiani e con il patrocinio del Ministero della Cultura, della
Regione Liguria e del Comune di Lerici.
Le due giornate di studio "Il Paradiso degli Inglesi nella
Riviera Ligure. Storie, paesaggi e persone" si svolgeranno nella
dimora di proprietà di Crédit Agricole, con una serie di
interventi specialistici, nell'ambito degli eventi culturali che
celebrano i 25 anni della fondazione dedicata ai grandi giardini
italiani. "Con l'inizio dell'800 il viaggio in Liguria diventa
una fonte di ispirazione per nuove tecniche di orticultura e di
giardinaggio, di forme e modi di acclimazione di vegetali
provenienti da climi diversi, per una nuova composizione di
giardini fondata sulla valorizzazione della vegetazione" spiega
Annalisa Maniglio Calcagno, professore emerito di Architettura
del Paesaggio presso la Facoltà di Architettura di Genova, che
aprirà le giornate di studi. A innamorarsi della Liguria, non
solo per quel che riguarda parchi e giardini, molti artisti
inglesi, come Lord Byron, William Percy Shelley, Thomas Hanbury,
Edward Lear, Charles Dickens e D.H. Lawrence, Lady Blessington,
Clarence Bicknell. Tra gli esempi più noti quello dei Giardini
Hanbury di Ventimiglia, ma anche il parco di Villa Rézzola a
Lerici, nuovo bene del Fai, Villa della Pergola ad Alassio,
Villa Piacenza Boccanegra a Ventimiglia.
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