Lo scioglimento dei ghiacci artici
potrebbe costare caro al porto di Genova in termini di traffici
che rischierebbero una contrazione. E' quanto emerso da "Italia
chiama Artico", il festival di Osservatorio Artico, primo
portale italiano di informazione sul tema, organizzato nel
capoluogo ligure.
La riduzione della calotta artica può avere ripercussioni
forti anche nell'economia del nostro paese perché porterà
all'apertura di nuove rotte commerciali. "La rotta marittima a
nord delle coste russe - spiega Leonardo Parigi di Osservatorio
Artico - potrebbe ridurre di 15 giorni il tempo di transito tra
Asia ed Europa. Il problema è che per Genova e l'Italia le navi,
invece di fare le rotte di sud classiche, con Suez e il
Mediterraneo farebbero un passaggio al largo delle coste russe,
tagliando fuori completamente l'economia nazionale. È un
grandissimo rischio che difficilmente avverrà in tempi rapidi ma
che, prima o poi, si aprirà cambiando la realtà come la
conosciamo oggi".
Nel corso dell'incontro si è parlato anche di "Nuove rotte
artiche: rischio o opportunità?" analizzato dal punto di vista
della rotte globali e dei porti, dell'energia, ma anche della
diplomazia dei ghiacci che vive un momento complesso a causa
delle ripercussioni del conflitto in Ucraina. "La Russia è uno
dei principali paesi artici, con 24 mila chilometri di costa
artica e bisognerà capire che cosa farà in futuro - continua
Parigi - e i riverberi della guerra in Ucraina ci sono". E
l'obiettivo dell'Italia, membro Osservatore dell'Arctic Council
dal 2013, è che "si possa continuare a parlare dell'artico come
un'area ad alto livello di collaborazione e a basso livello di
tensione - come ha ricordato il ministro plenipotenziario
Carmine Robustelli, Inviato Speciale dell'Italia per l'Artico -
una cosa che fino a qualche mese fa era una constatazione e ora
penso che possa essere un obiettivo della comunità
internazionale".
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