La polizia municipale della
Spezia ha trovato, su indicazione di una associazione
ambientalista una casetta abusiva in cemento e legno costruita
in un boschetto alla Spezia. Nel bel mezzo della vegetazione e
lontano da tutte le abitazioni gli agenti hanno prima trovato
accumuli di rifiuti e materiale vario abbandonato alla rinfusa
vicino a alcune tettoie di legno e cemento e due roulotte. Dopo
un primo sopralluogo, e ricostruita la proprietà dei terreni gli
agenti hanno ipotizzato un primo reato di invasione di terreni
perché le opere, tutte abusive, insistevano su una porzione di
territorio di proprietà del Comune della Spezia. L'altra parte
di terreno risultava intestata a persona deceduta ormai da
trent'anni: eredi, due fratelli ultrasessantenni residenti alla
Spezia che sono stati sorpresi durante un secondo sopralluogo.
Proprio durante quel sopralluogo gli agenti hanno trovato in
un angolo di un'opera in legno e cemento che fungeva da ricovero
attrezzi, una porticina. Nonostante l'uomo, risultato poi autore
delle opere abusive, riferisse che tale accesso portava a un
piccolo ripostiglio, davanti agli occhi degli agenti si è parato
un vero e proprio 'appartamento' realizzato abusivamente in
parte sottoterra e in parte fuori terra, con tanto di soggiorno,
angolo cottura, vano bagno con box doccia e camera da letto,
arredati di tutto punto. Per ovviare alla mancanza di energia
elettrica l'uomo si era addirittura dotato di pannelli solari e
di un generatore eolico a pale su sostegno metallico, il tutto
ben mimetizzato nella fitta vegetazione circostante. Visto che è
stato accertato che l'uomo viveva lì, la Polizia Locale ha
formalizzato il reato di realizzazione di fabbricato in assenza
del
permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica,
oltreché per l'abbandono di rifiuti.
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