Fiom Cgil ha depositato un esposto
in Procura a Genova per contestare l'utilizzo da parte di
Acciaierie d'Italia della cassa integrazione per sospendere i
lavoratori della linea di produzione della banda stagnata, dopo
l'ultimo incidente avvenuto nello stabilimento di Cornigliano e
le prescrizioni di sicurezza imposte dalla Asl. "La cassa
integrazione non può essere utilizzata in caso di inadempienze
cagionate dall'azienda - spiega la Fiom - per questo abbiamo
richiesto che gli enti competenti verifichino se si ravvedano
gli estremi per uso improprio dell' ammortizzatore sociale. Per
la Fiom la sicurezza sul lavoro è fondamentale ed i nostri
delegati continueranno a battersi affinché tali condizioni
vengano garantite anche all'interno dello stabilimento di
Cornigliano".
Sono stati 180 su circa 900 i lavoratori coinvolti dalla
cassa integrazione avviata una settimana fa dall'azienda con una
comunicazione in cui fra l'altro non è chiara il tipo di cassa
integrazione utilizzata. La linea di produzione della latta è
ripartita questa mattina e i lavoratori sono tutti rientrati. I
sindacati sono ancora in attesa del tavolo in Prefettura che
dovrà consentire di avviare un monitoraggio congiunto sulle
sicurezza degli impianti che, secondo quanto appreso, dovrebbe
essere convocato entro la prossima settimana.
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