"La Liguria è tra le regioni in cui
l'occupazione cresce di più, rispetto
alla media italiana, tra 2021 e 2020. Ma c'è ancora da
recuperare qualcosa rispetto ai dati pre-Covid". Lo si legge in
una nota di Confartigianato il cui ufficio studi (dati Istat),
indica per il 2021 in Liguria una crescita degli occupati
dipendenti del 2,6% rispetto al 2020. Rispetto al 2019
l'andamento risulta però in calo dell'1,2% (-7% quella
indipendente). Guardando alle province, in valori assoluti, nel
2021 a Genova si contano 327 mila occupati, di cui 147 mila
donne. 26 mila disoccupati e 146 mila inattivi (over 15). 103
mila occupati a Savona (di cui 44 mila donne), 8 mila
disoccupati e 52 mila inattivi. Alla Spezia si contano 87 mila
persone occupate (di cui 37 mila donne), 9 mila disoccupati e 38
mila
inattivi. A Imperia sono 78 mila gli occupati (di cui 35 mila
donne), 10 mila disoccupati e 41 mila inattivi. "Il
prolungamento della guerra in Ucraina, la crisi energetica e il
persistere delle criticità nel reperimento e prezzi delle
materie prime potrebbero interrompere il percorso di recupero
del mercato del lavoro dopo la recessione causata dalla pandemia
- scrive Giancarlo Grasso, presidente Confartigianato Liguria -
Ci auguriamo non sia così: i dati dimostrano che la Liguria,
nonostante un gap occupazionale da recuperare in confronto al
2019, risulta più resiliente rispetto ad altre regioni d'Italia,
con alcune province che mostrano importanti segnali positivi".
La Liguria spicca tra le cinque regioni in cui il tasso di
occupazione del 2021 supera quello del 2019 (63,5%, +0,3 in
confronto al dato pre-Covid). Diminuisce il tasso di
disoccupazione (8,4%) rispetto al 2020 (-0,1%) e al 2019
(-1,2%). Il tasso regionale di inattività (30,6%) diminuisce del
2,2% sul 2020 ma risulta a +0,6% rispetto al 2019. Sul trend del
mercato del lavoro influisce anche la difficoltà di reperimento:
in Liguria le percentuale si attesta, ad aprile 2022, al 36,9%,
+11,3 punti base rispetto al 2019.
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