Colorate, rare e dalle forme
bizzarre. Sono le orchidee selvatiche alcune specie delle quali
sono a rischio di estinzione. Per prendersi cura di questi fiori
che crescono spontaneamente sul territorio ligure sono stati
firmati questa mattina, presso le Palestrine dei Parchi di
Nervi, speciali "accordi di custodia". A siglarli sono stati il
Parco Regionale dell'Aveto, i Comuni di Bogliasco, Camogli,
Sestri Levante e Zoagli. Era presente anche il Comune di
Portofino, primo ente locale ligure ad essere "custode di
orchidee". Con questo patto i Comuni si impegneranno in azioni
di cura e conservazione del territorio per tutelare le orchidee
selvatiche. Con il Comune di Portofino, primo comune ligure a
diventare custode di orchidee in Liguria, salgono così a sei gli
enti locali che entrano nella rete dei custodi di orchidee della
regione. L'azione fa parte del progetto europeo LIFEorchids
cofinanziato nell'ambito del programma LIFE. Le orchidee sono
tutelate e conservate perché il loro habitat è a rischio.
Gli accordi sono stati siglati durante l'incontro
"LIFEorchids: alla scoperta delle orchidee selvatiche e dei loro
custodi", che si è tenuto questa mattina a Euroflora e a cui
hanno partecipato Mariangela Girlanda dell'Università di Torino,
Laura Cornara, UniGe, Jacopo Calevo, Royal Botanic Garden Kew e
Mario Calbi, esperto di orchidee. La rete del progetto
LIFEorchids, con l'Università di Torino capofila, ha tra i
partner l'Università di Genova, il Consiglio per la ricerca in
agricoltura e l'analisi dell'economia agraria di Sanremo,
Legambiente Lombardia e Czech Union for Nature Conservation
(Čsop), il Parco Regionale di Portofino, l'Ente di gestione
delle Aree Protette del Po piemontese.
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