Quasi tremila persone sono scese in piazza a Genova per la festa del lavoro in una manifestazione promossa da Lotta Comunista con il tradizionale corteo internazionalista che si è schiarato apertamente contro la guerra e contro il riarmo. Centinaia di bandiere rosse e di striscioni sono stati esposti nel corteo per esprimere una posizione netta e chiedere uno sciopero generale di tutti i lavoratori che potrebbe porre fine al conflitto.
In piazza c'erano molti rappresentanti del mondo sindacale, molti giovani e, tra gli altri, il segretario della Fiom di Genova Stefano Bonazzi e il console della Compagnia unica dei lavoratori del porto Antonio Benvenuti.
Hanno preso le distanza dalla invasione di Putin - "è chiaro che ci sono un aggressore e un aggredito" - ma hanno affermato che l'unica soluzione per porre fine alla guerra è l'internazionalismo, sottolineando quanto sarebbe necessario uno sciopero generale dei lavoratori in tutta Europa, a cominciare dai Paesi in conflitto: "la guerra sarebbe subito fermata" hanno detto.
In un documento è stato spiegato che "dopo due guerre mondiali e il conflitto nella ex Jugoslavia la barbarie torna a divampare dentro ai confini europei, segno dei tempi in cui viviamo marchiati a fuoco da una contesa imperialista sempre più feroce. Se a pagare le loro guerre sono sempre i proletari, allora la nostra classe deve unirsi e lottare per spezzare le catene di questa società, contro ogni nazionalismo, contro la guerra e contro il colossale riarmo".
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