Il procurator generale di Genova
Roberto Aniello ha chiesto la conferma della condanna a 15 anni
per Marzia Corini, accusata di aver ucciso nel 2015 il fratello,
l'avvocato di Vip e calciatori Marco Valerio, con una sedazione
letale. Per l'avvocato ed ex collega di studio dell'uomo,
Giuliana Feliciani, ha invece chiesto la condanna a due anni per
il falso e l'assoluzione per la circonvenzione di incapace. In
primo grado era stata condannata a 4 anni. La sentenza arriverà
domani. Secondo il pg la donna non avrebbe ucciso per soldi ma
per non vedere più soffrire il fratello.
Marco Corini era morto il 25 settembre 2015, lo stesso giorno
in cui aveva programmato un incontro nella sua casa di Ameglia
col notaio, per precisare le sue volontà sul testamento. Secondo
la procura, la morte di Marco, malato terminale di cancro, era
stata indotta da un'overdose di Midazolam, un sedativo iniettato
all'uomo dalla sorella. Marzia Corini ha sempre sostenuto che fu
per alleviare le sofferenze a fronte della morte imminente del
fratello e nel rispetto dei protocolli sanitari. Per il pubblico
ministero Luca Monteverde, all'esito dell'inchiesta dei
carabinieri, quell'atto fu finalizzato a impossessarsi di un
milione dell'eredità dalla quale sarebbe stata altrimenti
estromessa.
L'imputazione per Marzia Corini, medico anestesista che ha
operato per diverse associazioni umanitarie in giro per il
mondo, è di omicidio volontario e falso in testamento. Giuliana
Feliciani era invece accusata di circonvenzione d'incapace e uso
di testamento falso.
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