Il Papa ha incontrato i
ragazzi, cresimati e cresimandi, della diocesi di Genova e li ha
invitati a "essere generosi, la generosità di darci, ognuno di
noi, alla comunità, all'altro. Dicono che la generosità non è
una virtù genovese, non so... Ma questa è la generosità dei
soldi: sono tirchi, dicono, i genovesi; anch'io dalla parte
materna ho sangue genovese, capisco bene... Ma generosi,
generosi sempre. Aiutare gli altri e vivere in comunità".
Papa Francesco ha invitato i giovani poi a "pregare sempre,
perché il Signore ha detto che se tu chiedi, ti darò. Ma a volte
noi non chiediamo. Noi ci dimentichiamo di chiedere, di pregare,
e noi sappiamo che 'chi non piange non tetta'", ha detto citando
un proverbio genovese. "Dobbiamo pregare e insistere perché il
Signore ci ascolti e ci dia la forza di andare avanti".
Salutandoli, Papa Francesco si è scusato del ritardo: "Vi ho
fatto aspettare 35 minuti, scusatemi ma grazie della visita. Io
sentivo il rumore ma non finivo le cose che si dovevano fare
prima, un po' di fretta. Grazie!".
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