Condannato in primo grado a 3 anni
di reclusione il massaggiatore Alessandro Condò, accusato di
violenza sessuale per aver palpeggiato una trentenne, sua
cliente, durante una seduta. I fatti risalgono al 27 marzo del
2019. Il pm Enrico Cinema Della Porta aveva chiesto una condanna
a 3 anni e 6 mesi. Secondo l'accusa e la parte civile
(quest'ultima sostenuta dall'avvocato Gianluca De Marco), prova
fondamentale della colpevolezza di Condò sarebbe un messaggio di
scuse inviato tramite WhatsApp alla donna. "Volevo chiederti
scusa. Oggi non mi sono comportato bene. Ho perso il controllo e
ti ho mancato di rispetto", aveva scritto. Nel corso della
discussione, il suo difensore, l'avvocato Alberto Pezzini, aveva
chiesto l'assoluzione o, in subordine, la riqualificazione del
reato in violenza sessuale semplice e non aggravata dal fatto
che sia avvenuta durante una prestazione professionale con cui
il massaggiatore aveva ottenuto la fiducia della donna. Come
pene accessorie il Collegio ha anche disposto la sospensione
dell'attività professionale per la durata della pena e
l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici; oltre al
versamento di un provvisionale di 5.000 euro a favore della
parte offesa.
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