Ore contate per
l'amministrazione comunale di Ventimiglia, guidata dal sindaco
Gaetano Scullino, indipendente sostenuto dal centrodestra. Dopo
che lo scorso 19 giugno, il segretario provinciale e deputato
della Lega, Flavio Di Muro, aveva annunciato l'uscita di quattro
dei cinque consiglieri di maggioranza appartenenti al Carroccio,
sembrano ormai decise le dimissioni dei consiglieri leghisti e
dei colleghi di opposizione di centrosinistra, Pd in testa. Nei
prossimi giorni, i consiglieri si recheranno da un notaio
ventimigliese per ufficializzare l'uscita dall'amministrazione
comunale e evitare la discussione in Comune: un atto che porterà
alla caduta del sindaco della città di confine, segnata dai
problemi connessi ai migranti che vogliono raggiungere la
Francia.
A nulla è valso l'appello lanciato da Scullino ai consiglieri
"secessionisti": il sindaco aveva chiesto "di aspettare almeno
trenta giorni, di non andare a firmare con il Partito
Democratico, per concedere a questa amministrazione, di cui
hanno fatto parte per tre anni, di mettere in salvo la
realizzazione della nuova passerella sul Roja e delle altre
opere pubbliche come il prolungamento sino a Via Dante della
passeggiata a sbalzo, il nuovo Centro per anziani di via
Vittorio Veneto e i parcheggi frazionali di Calvo, Varase e
Torri", ha spiegato Scullino, che si è detto pronto a dimettersi
dopo aver messo in cantiere le opere strategiche per la città.
"A chi dice che un anno di commissariamento non bloccherà i
cantieri e non ci farà perdere milioni di contributi - ha
sottolineato - dico che mente sapendo di farlo".
L'episodio che ha portato alla crisi politica è stato
l'azzeramento della protezione civile, gestita dall'ex
vicesindaco leghista Simone Bertolucci, dopo le dimissioni dei
volontari che non riuscivano ad avere materiali e mezzi come
richiesto più volte dallo stesso Bertolucci, che rassegnando le
proprie dimissioni e uscendo dalla giunta ha di fatto aperto la
crisi. Ma è solo l'utimo di una serie in una "gestione arrogante
e da despota del sindaco ", ha detto Di Muro. Al momento, la
decisione della Lega, non è stata appoggiata dagli altri
componenti della maggioranza.
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