"Ho fatto con orgoglio, tanti anni
fa, l'acquedotto Roja, ma non si è fatto null'altro per avere
diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Adesso
dipendiamo da un unico cordone ombelicale che, se salta, qui
diventa un deserto". Lo ha detto, a margine di una conferenza
stampa relativa ai primi quattro anni di amministrazione, il
sindaco di Imperia e presidente della Provincia Claudio Scajola,
parlando dell'emergenza siccità per la quale, a suo dire, è
sbagliato fare allarmismo. "Ora, con la difficoltà dei turisti a
raggiungerci per la rete viaria, se creiamo allarmismo
sull'acqua non va bene e non serve a niente. Valutiamo giorno
per giorno. L'acqua ora c'è, non spaventiamo nessuno. Faremmo un
danno al verde, ai cittadini e ai turisti se razionassimo
l'acqua. Se ci sarà necessità individueremo i provvedimenti".
"Dico subito - ha aggiunto - Che se ci fosse stata più
attenzione all'interesse del domani e non al selfie della
mattina, il tubo del bypass da 400 millimetri, integro, che da
Pieve di Teco arriva fino a San Lazzaro ci avrebbe potuto dare
con costanza acqua di qualità, quasi a costo zero, perché arriva
per caduta. Poco si è fatto per fare un passo in avanti, siamo
rimasti al Roja". Ma proprio per questo motivo, secondo Scajola,
limitare il consumo di acqua chiudendo le fontane e impedendo ai
cittadini di irrigare giardini e orti sarebbe non solo inutile,
ma anche dannoso: "Non c'è una cisterna che contiene acqua. Se
avessimo una diga, è chiaro che se spillo più acqua la finisco
prima, ma noi l'acqua la prendiamo dal Roja e se non la
prendiamo noi va in mare".
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