Nuova frenata del tasso di crescita
del credito alle micro e piccole imprese, che a dicembre 2021
segna una crescita dello 0,8% per uno stock complessivo pari a
poco più di 3 miliardi di euro. Un aumento nettamente inferiore
rispetto agli ultimi dati di giugno 2021 (+7%) e settembre 2021
(+2,9%). È il quadro delineato dall'ultima analisi dell'Ufficio
studi di Confartigianato, su dati Banca d'Italia.
Il peggioramento del trend è allargato a tutte le regioni
d'Italia:
l'andamento medio nazionale al 31 dicembre 2021 corrisponde a un
+1,1% (in calo rispetto al +2,3% di giugno 2021).
Osservando anche i dati relativi ai prestiti alle imprese
medio-grandi, in Liguria si evidenzia il più ampio divario
negativo tra performance del credito alle piccole realtà e
quello alle imprese medio-grandi: il gap è di -6,2 punti (+0,8%
per le piccole imprese contro +7% del totale imprese). Il 49,8%
delle imprese ha fatto riscorso a strumenti finanziari per
soddisfare il fabbisogno di liquidità causato dalla pandemia:
depositi bancari (21,2% dei casi), nuovo debito bancario con
garanzia pubblica (13,9%), ricorso ai margini disponibili sulle
linee di credito (13,4%), modifica delle condizioni e dei
termini di pagamento con i fornitori (9,7%) e con i clienti
(5,1%), differimento nei rimborsi dei debiti, come ricorso alla
moratoria (5,1%), nuovo debito bancario senza garanzia pubblica
(4,6%).
Lo stock di prestiti alle società artigiane liguri è di 429
milioni, per la maggior parte erogato in provincia di Genova
(213, -2%), seguita da Savona (114, +3,3%), Imperia (57, -15%),
La Spezia (45, -3%).
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