Si è suicidato ieri pomeriggio nella sua cella l'anziano di 70 anni che nei giorni scorsi aveva aggredito a sprangate la moglie a Sori, in provincia di Genova.
Lo rende noto il sindacato di polizia Sappe. Secondo quanto appreso, ieri pomeriggio l'anziano ha aspettato che i suoi compagni di cella uscissero per l'ora d'aria poi ha annodato le lenzuola e si è impiccato.
"Abbiamo sempre detto che la morte di un detenuto è sempre una sconfitta per lo Stato - ha detto Michele Lorenzo, segretario del Sappe -. In questo caso forse era più opportuno che L'anziano venisse assegnato a una Rems (la residenza per persone sottoposte a misura di sicurezza detentiva) che non in un carcere. Il fatto è grave e si colloca in un quadro complesso degli istituti penitenziari della Liguria: ricordo che le carceri regionali sono pressoché quotidianamente protagoniste di proteste, di tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria e di moltissimi atti offensivi verso il personale della penitenziaria. Le carceri della Liguria non possono più reggere il peso dell'indifferenza dell'Amministrazione penitenziaria, senza un provveditorato regionale a Genova che sia autonomo a operare, che non dipenda da Torino come è oggi e senza un carcere a Savona".
Per il segretario generale del Sappe Donato Capece "il suicidio e tutti questi altri eventi critici lasciano tutti nello sconcerto. Torno a denunciare come la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici che è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l'ordine e la sicurezza delle carceri del Paese. Va rivisto il modello custodiale in atto".
La procura di Genova ha aperto un fascicolo per capire se il suicidio dell'anziano poteva essere evitato. Ieri sera il sostituto procuratore Patrizia Petruzziello ha effettuato un sopralluogo in carcere accompagnata dal medico legale Francesco Ventura e dalla polizia scientifica. L'ipotesi di reato è istigazione o aiuto al suicidio, ma l'obiettivo degli accertamenti è valutare se ci sono state omissioni da parte degli agenti di polizia penitenziaria che hanno il compito di sorvegliare le celle. L'uomo, subito dopo l'arresto di una settimana fa, era stato visitato da uno psicologo e poi da uno psichiatra e, dopo la domiciliazione per il covid, era stato trasferito al primo piano del carcere dove si trova il centro clinico diretto dal medico legale Marco Salvi e dove il detenuto era sotto osservazione. Tutte le celle del reparto sono dotate di telecamere che vengono costantemente monitorate dagli agenti della penitenziaria. Le immagini della telecamera della cella dove si è impiccato il 70enne sono state acquisite dalla procura. Il pm ha anche disposto l'autopsia sul corpo del 70enne sui cui era pendente una richiesta di incidente probatorio per valutare la capacità di intendere e di volere dopo il tentativo di omicidio nei confronti della moglie. La donna, ricoverata una settimana fa all'ospedale San Martino di Genova, è in condizioni stabili e non si trova in pericolo di vita.
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