La protesta contro la costruzione
del biodigestore di Saliceti alla Spezia è arrivata nel
Consiglio regionale della Liguria, dove nella seduta odierna è
prevista l'approvazione dell'aggiornamento del Piano regionale
di gestione dei rifiuti. Una trentina i manifestanti che hanno
srotolato striscioni con scritto: 'La Liguria è assetata e Toti
vuole autorizzare un impianto che consuma 1 tonnellata d'acqua
ogni 5 di Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano)' e
'Presidente ci sono altre soluzioni, Toti vuole ridurre Spezia a
colonia di Genova ma noi non vogliamo essere una colonia di
Genova". Una delegazione di manifestanti è stata accolta sugli
spalti del Consiglio regionale, è la prima protesta tornata in
aula dopo due anni di stop alla presenza del pubblico imposto
dall'emergenza covid. "Il Tar ha bocciato il progetto del
biodigestore di Saliceti accogliendo il ricorso dei Comuni di
Santo Stefano Magra e Vezzano perché la Regione Liguria avevano
individuato la località di Boscalino per il nuovo biodigestore,
Saliceti fino a oggi non era contemplato nel piano dei rifiuti
regionale - spiega il consigliere comunale della lista civica
'Salute e Ambiente' di Santo Stefano Magra Luciano Mondini - C'è
il rischio di inquinamento dell'aria e delle falde acquifere del
fiume Magra che alimenta i pozzi di Fornola, che a loro volta
alimentano d'acqua potabile ben 150 mila abitanti della Spezia".
Il progetto di Iren prevede che il nuovo impianti di Saliceti
vicino all'attuale impianto Tmb già esistenti tratti 100 mila
tonnellate di rifiuti all'anno rispetto alle 45 mila previste a
Boscalino, numeri che secondo i manifestanti confermano "la
volontà di smaltire alla Spezia i rifiuti di Genova e
dell'Emilia Romagna".
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