E' il concetto di "movimento" il
protagonista della 19/a edizione del Festival della Mente di
Sarzana. Quest'anno sarà Filippo Grandi, Alto Commissario per i
rifugiati dell'Onu, a dare il via ai tre giorni della kermesse
venerdì 2 settembre con una lectio magistralis sui 100 milioni
di persone oggi in fuga da guerre e carestie. "La formula rimane
quella di sempre: i relatori non presentano i propri libri, ma
portano un contributo originale - ha spiegato la direttrice del
festival, Benedetta Marietti -. In questi 19 anni abbiamo
prodotto e messo a disposizione del pubblico online quasi mille
interventi, un immenso patrimonio culturale di cui andiamo
fieri".
Venticinque gli appuntamenti all'interno del centro storico
sarzanese, più 15 laboratori dedicati a bambini e ragazzi (dai 4
ai 15 anni) e uno spettacolo serale a chiudere ognuna delle
giornate. Duecento i ragazzi che si sono offerti volontari per
aiutare l'organizzazione. "Il Festival della Mente è un
produttore di pensiero, che consegna chiavi per declinare la
contemporaneità in un'epoca di grandi cambiamenti", ha detto la
sindaca Cristina Ponzanelli. Il Comune di Sarzana ne ha di
recente acquistato il marchio, per legarlo al territorio e
continuare a farne un elemento distintivo della propria offerta
culturale. Il Festival della Mente è oggi diventato un'impresa
da circa 500mila euro, la metà garantiti dalla Fondazione
Carispezia che lo ideò nel 2003. "E da allora è figlio
prediletto - ha detto il presidente Andrea Corradino - Ha la
capacità di essere sempre diverso". I temi toccati sono la
guerra, l'emergenza acqua e l'impatto psicologico della pandemia
sulle giovani generazioni. Tra gli ospiti lo scrittore
israeliano David Grossman, il ricercatore dell'MIT Giulio
Boccaletti l'accademico dei Lincei Carlo Alberto Redi.
Immancabile la trilogia di Alessandro Barbero, presenza costante
da molti anni, che racconterà tre grandi scrittori russi come
Bulgakov, Achmatova e Brodskij.
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