Alcuni legali dei 59 imputati nel
processo per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43
vittime) hanno chiesto la sospensione delle udienze nei giorni
in cui si svolgerà il Salone Nautico, e cioè dal 22 al 27
settembre. Gli avvocati, in particolare quelli che arrivano da
altre città, hanno spiegato che in quella occasione tutti gli
alberghi di Genova sono occupati o hanno prezzi troppo alti. Il
presidente del collegio ha respinto la richiesta perché non
sarebbe "una questione oggettiva". All'udienza di oggi hanno
parlato una decina di avvocati di parti civili ammesse in
udienza preliminare ma di cui alcuni imputati hanno chiesto
l'esclusione dal processo. "Abbiamo diritto a stare - in sintesi
le motivazioni delle parti civili - perché abbiamo subito un
danno".
Tra loro c'è chi era in ufficio vicino il Polcevera, chi
stava facendo la chemioterapia e avrebbe visto peggiorare le sue
condizioni di salute o chi ha visto crollare il valore del
proprio immobile. I giudici decideranno lunedì sull'esclusione o
meno dei responsabili civili Autostrade e Spea, la società che
si occupava delle manutenzioni. Sempre quel giorno si passerà
alle discussioni sulle parti civili che hanno chiesto di
costituirsi a inizio processo. Nei giorni seguenti verranno
affrontate le altre questioni preliminari, dalla nullità delle
notifiche alla nulla dell'incidente probatorio. L'esame dei
testimoni, dunque, non dovrebbe iniziare prima di fine ottobre.
Sono 59 le persone imputate tra ex dirigenti e tecnici di
Autostrade e Spea, ex ed attuali dirigenti del ministero delle
Infrastrutture e del Provveditorato delle opere pubbliche della
Liguria. Secondo l'accusa tutti sapevano delle condizioni del
ponte ma non sarebbero state fatte le manutenzioni per
risparmiare. Le due società hanno patteggiato circa 30 milioni.
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