La procura di Genova ha chiuso le
indagini sulle false certificazioni rilasciate a navi passeggeri
e mercantili dal Registro navale italiano. Sono 15 le persone
indagate oltre alla società. Sono 17 i capi di imputazioni
ipotizzati a dipendenti del Rina, funzionari della Capitaneria,
capitani della flotta Jolly della compagnia Messina, oltre a
dipendenti della stessa società. Le accuse, per tutti, sono di
falso in atto pubblico perché nonostante guasti e problemi
riscontrati sui mercantili sarebbero state rilasciate comunque
le certificazioni di sicurezza.
Tra gli episodi contestati anche falsi verbali sulla Jolly
Nero, la portacontainer che nel maggio 2013 urtò la torre piloti
del porto di Genova facendola crollare e causando la morte di
nove persone. Per l'accusa, sostenuta dal pm Walter Cotugno,
alcuni indagati distrussero il verbale di ispezione successiva
alla tragedia e ne compilarono uno falso. L'inchiesta sulle
false certificazioni era nata proprio nel corso delle indagini
sul disastro. Gli investigatori della guardia di finanza avevano
scoperto così il giro di certificazioni "aggiustate". Secondo il
pm la nave, certificata dal Rina e ispezionata dalla
capitaneria, era salpata con le carte truccate e piena di
apparecchi guasti. Nel 2017 due funzionari della Capitaneria
erano stati sospesi mentre due ingegneri del Registro navale
erano finiti ai domiciliari.
Tra gli altri episodi contestati anche le false
certificazioni per il Norman Atlantic: il traghetto prese fuoco
nel 2014 durante la navigazione sulla tratta tra Igoumenitsa e
Ancona e morirono nove persone.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA