La procura di Genova ha chiuso
le indagini per il crack di Qui!Group, la società di buoni
pasto. Il pubblico ministero Patrizia Petruzziello, insieme al
procuratore Francesco Pinto, invieranno nelle prossime ore gli
avvisi della conclusione indagini a 31 persone, tra cui il
fondatore della società Gregorio Fogliani. Il patron di
Qui!Group era stato arrestato a luglio 2019.
Le indagini erano partite dal fallimento del colosso dei
buoni pasto nel 2018 quando il passivo della società aveva
raggiunto i 600 milioni. Tra i creditori c'erano i dipendenti ma
soprattutto migliaia di ristoranti, bar e supermercati che
avevano erogato cibo e prodotti con i buoni pasto. Fogliani
aveva anche ottenuto un appalto della Consip per fornire i
ticket ai dipendenti pubblici. Dopo Qui!Group erano via via
fallite le altre società collegate a Fogliani, come la
Pasticceria Svizzera e il bar Moody.
I reati contestati sono bancarotta fraudolenta, riciclaggio,
truffa aggravata e autoriciclaggio. Oltre a Fogliani la procura
aveva indagato la moglie dell'imprenditore, Luciana Calabria,
per un periodo amministratrice unica di Azzurra 95, considerata
la cassaforte del gruppo; le figlie Chiara e Serena Fogliani,
Luigi Ferretto, amministratore delegato di Qui!Group, e suo
figlio Andrea.
Secondo l'accusa la famiglia avrebbe spogliato la società
sottraendo i soldi per spese personali, come una maxi villa in
Versilia e il matrimonio da favola di una delle figlie e per
alimentare le casse di Azzurra 95.
Il processo per il fallimento di Qui!Group è uno dei tre che
nelle scorse settimane ha mandato in tilt gli uffici giudicanti
del tribunale genovese. Da luglio è iniziato il processo per il
crollo del ponte Morandi e entro l'anno prossimo potrebbe
iniziare anche quello sulle infrastrutture autostradali, che
vede indagate 56 persone. Tutti e tre i processi richiedono un
collegio (con tre giudici) dedicato. Erano stati così "bloccate"
le udienze degli altri procedimenti. Gli avvocati avevano
proclamato uno sciopero e il Csm era intervenuto inviando sette
giudici per coprire le carenze.
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