Il problema più immediato per le
aziende è quello delle bollette energetiche. "E' un problema che
impatta anche sul turismo, perché alberghi e ristoratori si sono
visti aumentare a dismisura le bollette e molti stanno pensando
di chiudere perché hanno uno sbilancio finanziario immediato, si
ritrovano a dover pagare cento quando avevano previsto dieci".
Lo ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, a
margine della X edizione della Borsa del turismo a Palazzo
Ducale, auspicando che "il nuovo governo metta immediatamente
attenzione al problema".
"Ma c'è un altro problema da evidenziare: non si trovano più
le figure professionali, anche nel turismo - sottolinea Prete -.
Mancano dai pasticceri ai cuochi e dipende da vari fattori, non
solo quello economico, perché se così fosse avremmo un
riequilibrio dal mercato, invece mancano proprio le figure
professionali perché c'è disallineamento formativo e calo
demografico". I dati del sistema Excelsior di Unioncamere dicono
che da ottobre a dicembre le imprese indicano difficoltà a
reperire il 53% del personale per mancanza di candidati
all'assunzione. "La difficoltà di reperimento è pari all'87% per
i pasticceri, prossima al 61% per i cuochi, al 59% per i
camerieri - elenca Prete dal palco del convegno - e fra le
professioni a maggiore qualificazione, sebbene parliamo di circa
300 entrate programmate dalle imprese, le aziende segnalano la
totale impossibilità (100%) a trovare tecnici delle attività
ricettive. Secondo un'elaborazione Isnart su dati Excelsior nel
2022 le assunzioni difficili nel settore turistico potrebbero
riguardare circa 2 milioni di posizioni, ovvero occasioni di
lavoro. Fra le figure più richieste gli energy manager e i
social manager per prodotti e destinazioni turistiche".
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