"Ad alcuni imprenditori liguri
stanno arrivando lettere vessatorie da parte di una società:
informano gli utenti che entro il 25 ottobre devono versare un
deposito cauzionale a garanzia della fornitura di energia
elettrica. E si tratta di somme da capogiro: nelle lettere che
abbiamo potuto visionare noi, le cifre variano da 13.000 a
21.000 euro. In caso contrario, risoluzione del contratto a
partire dal 1° dicembre". Lo dichiara il senatore del M5S Luca
Pirondini, che aggiunge: "Non appena nel centrodestra
smetteranno di litigare e si insedierà il Governo, presenteremo
un'interrogazione urgente al Ministro competente per chiedere se
è a conoscenze di queste storture e soprattutto quali azioni ha
intenzione di mettere in campo per tutelare famiglie e imprese".
L'azienda in questione è Unoenergy, che nelle ultime settimane,
per far fronte ai rincari, ha posto ad alcuni suoi clienti due
alternative: passare al "prepayment" (pagamento anticipato su
consumi presunti), oppure fornire una cauzione pari al 15% del
consumo dell'anno precedente. Chi ha scelto la seconda opzione
ha ricevuto in questi giorni la richiesta di cui parla
Pirondini. Il senatore fa riferimento a un fenomeno che sta
riguardando vari casi nelle province di Savona e Genova. "Ci
chiedono 21 mila euro, di botto, entro una settimana. Altrimenti
a fine novembre concludono il contratto. Noi nella sfortuna
abbiamo la liquidità per far fronte alla richiesta, ma
un'azienda più piccola come farebbe?", dice Federico Saettone
titolare di una farmacia di Savona
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