Un gruppo di circa 150 cittadini questa mattina hanno protestato di fronte al municipio di Rapallo per dire no al tunnel della Fontanabuona, infrastruttura di cui si parla da anni e che adesso ha avuto un'accelerata nell'ambito dei risarcimenti di Autostrade legati al crollo del ponte Morandi "Chiediamo la sospensione dell'iter progettuale in attesa di chiarimenti e dell'apertura di un tavolo di discussione" hanno dichiarato i manifestanti.
"Bisognerebbe chiamarlo tunnel di Rapallo - precisa Andrea Carannante, anima della protesta - Perché il 70% del tracciato si snoda sul territorio di Rapallo".
Il Comitato lamenta una scarsa informazione da parte delle istituzioni in merito al progetto ed ha richiesto al sindaco Bagnasco un incontro proprio durante la protesta. Il primo cittadino ha rifiutato ma si è detto disponibile ad accogliere una delegazione, proposta a sua volta rifiutata. Il Comitato ha così protocollato la propria richiesta.
"Si parla di 27 mila alberi da tagliare, oltre un milione di metri cubi di roccia sbancati con esplosivo sotto alle frazioni collinari di Rapallo, per non parlare dei camion sulla viabilità cittadina - prosegue Carannante -Questo tunnel è stato propagandato ovunque tranne che a Rapallo. Un progetto votato all'unanimità nel 2018 dal consiglio comunale senza neanche conoscere i dettagli. Noi vogliamo che l'iter progettuale si fermi per in attesa di chiarimenti. Noi non siamo contrari al tunnel a priori, siamo contrari a questo progetto".
"Una nutrita rappresentanza dell'amministrazione insieme a me ha dato piena disponibilità ad incontrare una delegazione dei manifestanti le istanze, tuttavia questa proposta è stata nettamente declinata dagli organizzatori - ha risposto il sindaco Bagnasco -. Una chiara dimostrazione dell'intento di questa iniziativa, finalizzata a strumentalizzare l'argomento piuttosto che ad instaurare un reale dialogo. Il documento che è stato protocollato dal comitato sarà oggetto di approfondite valutazioni".
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