La Regione Liguria conquista la "maglia nera" nella produzione di energia da fonti rinnovabili avendo raggiunto il 7,9% nel 2020, ben lontano dagli obiettivi del Piano energetico ambientale e regionale 2014-2020 che fissavano l'asticella al 14,1%. A renderlo noto, nel corso della presentazione del position paper dedicato alla transizione energetica, Confindustria Genova che ha stimato una potenza di 300 megawatt in impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili a fronte dei 611 previsti. La sfida, adesso, è per il periodo 2021-2027 per la quale, però manca ancora la definizione degli obiettivi che, secondo Confindustria, potrebbe essere fissato in un gigawatt. "Si tratterebbe di un settantesimo dell'obiettivo nazionale che è di 70 gigawatt - spiega la coordinatrice del tavolo di Confindustria sulla transizione energetica Vittoria Gozzi - non sarebbe un obiettivo impossibile perché si tratterebbe dell'1,5% del totale nazionale, a fronte di una regione che incide per circa il 3% sul Pil. Certo, c'è una limitazione oggettiva di spazi data dall'orografia complessa della regione, ma se dobbiamo installare 700 megawatt, valori modesti pensando che le nuove turbine hanno una potenza nominale di 5 megawatt l'una, dobbiamo mettere gli operatori nelle condizioni di farlo"
“Faremo una revisione interna, anche con l’assessorato all’ambiente, per vedere se dal lato organizzativo ci sono situazioni da migliorare, chiederemo a Roma di concludere l’iter di snellimento delle procedure e faremo tutto quello che possiamo per rendere l’ambiente favorevole agli investimenti, ma se non si investe bisogna chiedersi il perché”. L’assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria, Andrea Benveduti, risponde così in merito al mancato raggiungimento degli obiettivi per le rinnovabili evidenziato da Confindustria Genova durante la presentazione del Position Paper dedicato all’energia. “Non è l’ente pubblico che deve fare gli investimenti - spiega -, noi dobbiamo creare le circostanze e i presupposti perché gli investimenti siano fatti, e andare ad opere nelle nicchie di mercato che per particolarità o fragilità non vengono coperte dal business. E poi bisogna capire quali sono i riferimenti di questo gap e se non partono da numeri da rivedere visto che in questo momento anche il progetto europeo del Green Deal, con ciò che è successo, necessità di una certa manutenzione visto che la prima parte della crisi che viviamo è determinata proprio dall’ aver puntato su strategie e obiettivi irrealizzabili e anche abbastanza anacronistici”. Tra i problemi evidenziati da Benveduti, però, c’è anche la particolare orografia della Liguria. “Sono fortemente convinto che la rinnovabile più gestibile sul nostro territorio sia il fotovoltaico diffuso - ha spiegato -, le comunità energetiche sulle quali stano lavorando. Faremo Interventi incisivi secondo la nostra possibilità, come abbiamo sempre fatto”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA