"La statistica criminale ci dice
che, nel 75% dei casi, dalle violenze in famiglia si arriva al
femminicidio. Per questo stiamo intensificando gli 'ammonimenti
del questore', uno strumento di prevenzione unico, associato al
cosiddetto Protocollo Zeus, un modello che abbiamo esportato in
Europa". A parlarne all'ANSA è Alessandra Simone, questore di
Savona e ideatrice del "Protocollo Zeus" contro le violenze di
genere, che all'ammonimento associa un percorso 'di correzione'
dei comportamenti.
Arrivata a Savona a gennaio, Simone ha subito intensificato la
prevenzione aumentando drasticamente gli ammonimenti: erano
stati 11 nel 2020 e 2021, sono già 46 quest'anno. "Entro l'anno
- annuncia - stimiamo saranno quintuplicati". Decisiva la
divulgazione tra i cittadini, in particolare, dell'ammonimento
per violenza domestica, unico strumento che non richiede una
denuncia di parte: "Chiunque può segnalare situazioni
potenzialmente preoccupanti" spiega il questore. Con due
garanzie, l'anonimato e il fatto che l'intervento non avrà, per
la persona segnalata, le conseguenze di una denuncia: metterà
invece in moto una serie di verifiche "invisibili" e
osservazioni per stabilire se esista o meno un reale pericolo.
"Se non emerge nulla, la persona in questione non viene nemmeno
a sapere degli accertamenti. Se invece riscontriamo il rischio
di una escalation, ammoniamo il potenziale maltrattante prima
che la situazione degeneri: lo mettiamo davanti a una situazione
di cui non percepisce la gravità e di cui spesso rimane
sbigottito".
A Savona a occuparsi di ciò è la Divisione Anticrimine, con 10
persone. "Anche qui abbiamo riscontrato una tendenza alla
litigiosità intrafamiliare - racconta Simone - per cui abbiamo
rafforzato la collaborazione tra gli uffici della Questura in
modo che anche liti familiari apparentemente insignificanti non
vengano sottovalutate. Tutto è sottoposto al vaglio degli
specialisti della prevenzione e della repressione". In questo
gioca un ruolo chiave l'applicativo interforze Scudo, in cui gli
agenti intervenuti per una lite inseriscono l'episodio
condividendo le informazioni con le altre forze dell'ordine e
lasciandone "traccia". In provincia di Savona, nei primi 6 mesi
del 2022, gli inserimenti Scudo sono stati 118. "Non dobbiamo
sottovalutare alcuna forma di violenza: quella psicologica, le
piccole lesioni, l'obbligare il coniuge a rapporti sessuali. La
lite 'allarmante' è quella in cui non c'è una situazione di
parità: nei litigi occasionali non esistono vittima e carnefice,
quando invece percepiamo una situazione di sottomissione allora
preveniamo il rischio".
Il Protocollo Zeus, nato a Milano e oggi operativo in 55 città
italiane, prevede per l'uomo, dopo l'ammonimento, un percorso
gratuito per prendere coscienza delle ripercussioni di quanto
sta facendo: "Lo aiutiamo a diventare consapevole della
potenziale gravità delle sue azioni". Solitamente i soggetti
accettano: a Savona, sulle 46 persone invitate a seguire il
percorso nel 2022 (18 per atti persecutori e 28 per violenza
domestica), solo 5 non si sono presentate al Centro Italiano
Promozione della Mediazione di Albenga. E i risultati arrivano:
nel savonese, dal 2020 ad oggi, tra le persone "ammonite" solo 4
hanno rimesso in atto comportamenti vessatori. "La parola
d'ordine è prevenzione", conclude Simone e la prevenzione passa
anche dalla sensibilizzazione: per questo la Questura di Savona
ha organizzato due eventi in occasione della giornata
internazionale per l'eliminazione della violenza contro le
donne. Sabato 19 novembre (Teatro Moretti, Pietra Ligure ore 17)
un convegno promosso dalla Direzione Centrale Anticrimine in cui
sarà distribuito - in anteprima nazionale - l'edizione 2022
dell'opuscolo "Questo non è Amore" e il giorno dopo la prima
edizione di "We run for women", una gara podistica 10 km
(competitiva e non competitiva) e una camminata di 3 km che si
svolgerà tra Pietra Ligure e Borgio Verezzi.
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