E' di circa 23 milioni, 18 per il
2022 e 5 per l'anno prossimo, il contributo ministeriale
concesso al Teatro Carlo Felice di Genova dai ministeri della
Cultura e delle Finanze, all'interno di un provvedimento che
stanzia complessivamente 150 milioni. Più del Carlo Felice hanno
ottenuto solo il Maggio Fiorentino (35 mln) e il San Carlo di
Napoli (25 mln). A illustrare il provvedimento sono stati il
sovrintendente Claudio Orazi, il sindaco e presidente della
Fondazione lirica Marco Bucci e il governatore e assessore
regionale alla Cultura Giovanni Toti.
"Il risultato ottenuto dal Carlo Felice - ha detto Bucci -
non può che renderci orgogliosi. Nonostante la pandemia il
teatro ha saputo offrire in questi mesi spettacoli di alto
livello. I nuovi fondi consentiranno al Teatro di consolidarsi
come una delle eccellenze culturali a livello nazionale.
Investiremo 11 milioni per rinnovare la macchina scenica che da
anni richiede un intervento completo".
Il sovrintendente ha ricostruito le fasi che hanno portato al
provvedimento. Nella primavera del 2020 viene chiesto al
ministero di ripatrimonializzare le Fondazioni o sospendere il
pagamento delle rate determinate dalla legge Bray: "A distanza
di anni possiamo dire che la legge che nell'istituire le
Fondazioni così come sono oggi pensando a una presenza sensibile
dei privati che non c'è mai stata, ha fallito. E questo Teatro
come altri è nato senza un patrimonio tangibile se si considera
che il Carlo Felice è di proprietà comunale". Il nuovo
contributo potrà dunque servire per avviare investimenti:
"Faccio un esempio - ha aggiunto Orazi - Il Carlo Felice si
appoggia a un magazzino esterno in affitto per custodire le
scene. Poter acquistarne uno da mettere a patrimonio potrà
servire per risparmiare nei prossimi anni 120 mila euro di
affitto".
Il preconsuntivo del 2022 prevede un utile di circa 2
milioni, dei quali 1,7 da restituire al ministero e all'Agenzia
delle Entrate come quota della legge Bray. Nel 2017 i debiti del
Carlo felice ammontavano a 38, 39 milioni, ora sono scesi a
circa 28. Un percorso virtuoso a cui hanno contribuito in
maniera sostanziale gli Enti locali, aumentando sensibilmente i
loro contributi: il Comune è passato dai 2,7 milioni del 2019
agli attuali 4,5; e la Regione erogava 1,250 milioni nel 2019, è
salita a 2,3 nel 2021 e prevede 3 milioni per il periodo
2022-2024. "In una fase storica in cui i cittadini hanno voglia
di tornare a vivere - ha detto Toti - e con un calendario di
altissimo livello è giusto sostenere l'arte in tutte le sue
forme perché la cultura è un volano fondamentale per il nostro
territorio e questi fondi permetteranno il definitivo rilancio
artistico del teatro".
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