Riprenderà le attività il prossimo fine settimana l'Osservatorio Astronomico del Parco dell'Antola, operativo alla "Casa del Romano", a 1400 mt di altitudine, in una delle aree con il minore inquinamento luminoso in Italia. A gestire le aperture sarà l'Associazione StarAntola, nata dalla collaborazione tra ricercatori e docenti universitari attivi soprattutto nell'ambito dell'astrofisica. "Il nostro scopo principale è la divulgazione scientifica - spiega il presidente Davide Zerbi - per far conoscere questo affascinante mondo e attirare i giovani verso percorsi di studio astronomici molto stimolanti. Per questo abbiamo preso in gestione l' Osservatorio a fine 2022 creando un calendario di aperture diurne e notturne e organizzando eventi dedicati a diversi target: da professionisti ad amanti della materia, a profani a studenti delle scuole superiori".
La struttura, equipaggiata con un telescopio professionale da 80 cm, oltre alla didattica per il pubblico permette, in collaborazione con Università di Genova, attività di alta formazione e la conduzione di campagne per l'osservazione di Nuclei Galattici Attivi di luminosità variabile, di passaggi di pianeti extra-solari, e di controllo di Supernovae, lampi di raggi gamma ed onde gravitazionali.
"Grazie a questa collaborazione - spiega il Rettore Federico Delfino -. riusciamo nel doppio intento di fare ricerca e divulgazione scientifica, una missione in cui, come Ateneo, crediamo molto".
La riapertura diventa anche un'opportunità per l'entroterra.
"Per rafforzare la conoscenza di un Parco attrattivo come quello dell'Antola - dichiara il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana - che moltiplica le occasioni di sviluppo per il settore scientifico e per la divulgazione, comprese le attività didattiche per le scuole primarie e secondarie". "Avere una struttura del genere sul territorio rappresenta un valore aggiunto - conclude l'assessore allo Sviluppo economico del Comune di Genova Mario Mascia - con ricadute importanti sotto diversi punti di vista: non solo economici, ma anche in termini di presidio del territorio e di divulgazione e ricerca scientifica".
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