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Albertazzi, in scena a Genova 'Un perdente di successo'

Albertazzi, in scena a Genova 'Un perdente di successo'

Ieri sera al Teatro Ivo Chiesa il ricordo del grande attore

GENOVA, 05 novembre 2024, 10:24

Redazione ANSA

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"Un perdente di successo" è il titolo della autobiografia che Giorgio Albertazzi pubblicò nel 1988. Ispirandosi a quel libro traboccante di aneddoti, di ricordi, di poesia, lo scorso anno, nel centenario della nascita del grande attore, la moglie Pia Tolomei di Lippa ha ideato uno spettacolo-tributo che ha debuttato nell'estate scorsa alla Pergola di Firenze e ieri sera è approdato al Teatro Ivo Chiesa.
    Uno spettacolo fra prosa e musica che trae spunto appunto dall'autobiografia e si avvale dell'adattamento scenico di Mariangela D'Abbraccio, una delle tre attrici protagoniste, accanto a Elisabetta Pozzi e Laura Marinoni. Tutte e tre sono state, in momenti differenti, a fianco di Albertazzi sulla scena e lo hanno frequentato e conosciuto da vicino. Con loro sul palcoscenico anche un trio strumentale d'eccezione: Massimiliano Gagliardi, pianoforte, Gianluca Casadei, fisarmonica e Dario Piccioni, contrabbasso. Il copione tratto dall'autobiografia procede per flashes che oscillano tra la vita e l'arte. L'uomo Albertazzi si mette a nudo ricordando la famiglia, il suo amore per Bianca Toccafondi, la grande storia di vita e di arte con Anna Proclemer, l'innamoramento per la giovane moglie Pia. E poi l'arte con riflessioni che nascono dal suo repertorio (Amleto, Otello) o da considerazioni sul lavoro di attore. La scrittura è talvolta ironica, più spesso intrisa di malinconia e di poetico distacco: "La vocazione non c'è mai stata" scrive a un tratto l'attore quasi a prendere le distanze dalla sua vita di artista.
    Il testo si suddivide fra le tre attrici in un gioco polifonico che risulta efficace grazie alla "timbrica" differente delle tre voci, al loro modo differente di raccontare e vivere l'emozione delle parole. A dare peso ai sentimenti provvede poi anche la componente musicale con canzoni d'effetto tra le quali "La valigia dell'attore", "Tu sì na cosa grande", Voglio trovare un senso" e "Rinascerò" che chiude lo spettacolo coinvolgendo lo stesso Albertazzi proposto sul fondo del palcoscenico in un suggestivo filmato. Bravissime le attrici nella prosa, con qualche imbarazzo, qua e là, nel canto. Applausi calorosi e meritati.
   

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