La procura di Genova ha chiesto
l'archiviazione per Roberto Spinelli, il figlio
dell'imprenditore portuale Aldo, finito anche lui nell'inchiesta
che a maggio aveva portato all'arresto dell'allora presidente
della Regione Giovanni Toti. Spinelli jr era stato sottoposto a
interdittiva, mentre il padre era finito ai domiciliari poi
revocati ad agosto. Secondo i magistrati Roberto Spinelli
(difeso dagli avvocati Andrea Vernazza e Alessandro Vaccaro)
"non avrebbe avuto autonomia valutativa e propositiva". In
pratica era il padre a pagare le erogazioni al comitato
elettorale di Toti per ottenere in cambio favori. Del resto già
nel corso dell'interrogatorio Spinelli jr aveva detto che il
padre "era impossibile da gestire, più volte abbiamo pensato di
mettergli l'amministratore di sostegno" e, ancora, "non era mio
padre che chiamava Toti, ma Toti che chiamava mio padre. Toti
faceva le sceneggiate per chiedere i finanziamenti". I legali
hanno portato in questi mesi documenti che dimostrerebbero
l'estraneità di Spinelli jr nella vicenda e che anzi si sarebbe
più volte opposto. "Mio padre non riusciva a capire che non si
poteva fare" aveva già spiegato al giudice per le indagini
preliminari Paola Faggioni nel corso dell'interrogatorio di
garanzia. "Era sempre Toti che chiamava e io dei soldi non ne
volevo sapere perché non volevo finire più sui giornali. Da anni
gli ho intimato di non far più finanziamenti".
Il 18 è prevista l'udienza per i patteggiamenti di Toti (2
anni e 3 mesi, converti in 1.620 ore di lavori di pubblica
utilità), di Aldo Spinelli (3 anni e tre mesi) e dell'ex
presidente dell'autorità portuale Paolo Emilio Signorini (3 anni
e 6 mesi). A gennaio potrebbe invece chiudersi il fascicolo sul
voto di scambio e corruzione.
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