La procura di Genova ha chiesto
l'archiviazione per Pietro Colucci, imprenditore campano che
gestiva alcune discariche nel Savonese, accusato di
finanziamento illecito alla fondazione Change di Giovanni Toti.
Secondo i pm il reato sarebbe prescritto. Colucci era stato
indagato nel 2021 perché, per gli investigatori, tra il 2016 e
il 2020, tramite le sue società aveva finanziato con 195 mila
euro Toti. In quello stesso periodo "le società riconducibili al
gruppo Colucci - era emerso dalle carte che hanno portato
all'arresto di Toti lo scorso maggio - avevano avuto come
interlocutore istituzionale la Regione Liguria, competente al
rilascio di autorizzazioni in materia di gestione delle
discariche".
A incastrarlo era stata una telefonata tra Matteo Cozzani
(all'epoca capo di gabinetto di Toti e poi finito anche lui ai
domiciliari) e Toti in cui "quest'ultimo faceva esplicitamente
riferimento alla necessità di parlare a voce con (o di) tale
Colucci in merito "alla roba della discarica"". L'allora
presidente gli rispondeva di dire "che se li convoco io qua
lunedì, martedì sera anche a cena, Ripamonti, Vaccarezza,
Olivieri, che la chiudiamo su tutt... Su tutta la situazione,
così mettiamo in fila l'Ato idrico, la cosa, anche perché poi ci
si infila dentro anche roba della discarica di Colucci, che
voglio parlargliene a voce...".
Gli stessi inquirenti avevano scritto che "tutti i
finanziamenti provenienti dalle società del gruppo riconducibile
a Colucci e diretti al Comitato Change e al Comitato Giovanni
Toti Liguria non erano stati deliberati dai rispettivi organi
sociali e, in alcuni casi, non erano neppure stati inseriti in
bilancio".
L'imprenditore era stato indagato anche per corruzione.
Questa accusa è ancora in piedi ma potrebbe essere archiviata.
Era stata la stessa giudice Paola Faggioni nell'ordinanza che
aveva portato agli arresti del 7 maggio a scrivere che le
indagini "sebbene non abbiano consentito di trovare ulteriori
riscontri all'ipotesi corruttiva inizialmente ipotizzata a
carico di Toti e Colucci hanno svelato gli ulteriori rapporti
corruttivi contestati nel presente provvedimento".
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